Tutti gli introiti raccolti sono stati impiegati in otto diversi progetti ecologici in Perù, Brasile, Equador, Costa Rica e Slovacchia. Al grido di «salvare il mondo è sexy» sono sempre di più gli ‘adepti’ pronti a «cambiare la realtà con amore».
Tornando a liberare i nostri corpi «repressi» e la nostra energia sessuale, sostengono i porno-ambientalisti, si può cambiare il mondo. E non c’è nulla di immorale perché «tutti siamo nati nudi e siamo nati grazie alla sessualità».
Benvenga dunque il libero amore condannato dal paradosso di una società che «non rispetta la natura, tollera distruzioni e guerre» e ha ridotto il sesso a «uno strumento per il marketing».